RE’VIEW: Sofia Kourtesis – “Madres” (recensione album)

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7 gennaio 2024 di Fabrizio Re'Volver Daquino

L’album di debutto di Sofia Kourtesis, artista peruviana e residente a Berlino, consolida la sua posizione di produttrice audace e astuta del panorama house.

La reputazione di un grande DJ si basa sulle sue capacità curative, e Sofia Kourtesis, nata e cresciuta in Perù e residente oggi a Berlino, sa esattamente come assemblare un’esperienza di suoni house ed elettronica indimenticabile per riscaldare la dancefloor. Il suo album di debutto “Madres” mantiene lo stile folkloristico, familiare e frizzante del suo predecessore, il suo EP di successo del 2021 “Fresia Magdalena“, ma fornisce anche agli ascoltatori un ulteriore livello di vulnerabilità emotiva.

La title track del disco costituisce il perfetto precedente per ciò che verrà. Ha campioni vocali discontinui intrecciati attraverso una melodia felice ad alto numero di ottani, guidata dal sintetizzatore, e sembra portarci un’estate riconfezionata per la fredda stagione dei club berlinesi. “How Music Makes You Feel Better” e “Habla Con Ella” mantengono questa atmosfera vibrante, offrendo sintetizzatori funky, tagli profondamente strutturati e un senso generale di euforia.

Kourtesis non celebra solo Berlino, ma abbraccia anche l’intera gamma delle sue radici culturali, così come la sua responsabilità politica come musicista. “Estación Esperanza“, un singolo pubblicato nel 2022 che qui occupa un posto d’onore, si apre con campioni audio di una protesta anti-omofobia in Perù. Questa traccia campiona anche i ronzii melodici di “Me Gustas Tu” di Manu Chao. Nel frattempo, i brani di chiusura “Cecilia” e “El Carmen” rendono omaggio alle comunità sudamericane che hanno ispirato artisticamente Kourtesis. “Cecilia” ha campioni vocali riverberati e un ritmo pulsante a quattro, mentre “El Carmen” è incentrato sui suoni afro-peruviani. Tutto si unisce per rendere “Madres” una vera lettera d’amore ai suoni vari e tonificanti che hanno plasmato la sua forma d’arte.

Sofia Kourtesis ha dedicato “Madres” a sua madre e a Peter Vajkoczy, un famoso neurochirurgo che ha contribuito a salvare la vita di sua madre dopo una diagnosi di cancro. Vajkoczy divenne un amico così intimo che Sofia lo portò addirittura nel leggendario nightclub Berghain di Berlino. Un’altra traccia dell’album, “Funkhaus“, è un’ode a un altro club berlinese quasi altrettanto famigerato. Intrecciato con un pattern di batteria frenetico e stili vocali ipnotici, cattura lo spirito oscuro ma invitante che conferisce alla città tedesca la sua identità sonora.

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