Da Torino a Berlino: l’intervista a VIO, nuova promessa dell’indie

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14 febbraio 2024 di Fabrizio Re'Volver Daquino

Viola Tezisson Brucato, in arte VIO, è una giovanissima artista di soli 24 anni nata e cresciuta a Torino ma trasferita a Berlino da circa quattro anni, dove si sta facendo strada nel panorama musicale indipendente.

By The River”, suo primo singolo rilasciato poche settimane fa, è stato scritto e composto da lei stessa e prodotto dal musicista e produttore francese, Louis Jullien.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere insieme per scoprire un po’ di più sulle sue origini e sul suo ampio background musicale:

Vivi a Berlino, ma parli anche italiano. Parlami un po’ delle tue origini, da dove vieni e dove sei cresciuta?

“Ho radici Italo-Ivoriane e sono nata e cresciuta a Torino. Mi sono poi trasferita a Berlino circa quattro anni fa per studiare e perché sono sempre stata super affascinata da questa città”.

Quando hai capito che volevi fare musica?

“Fin da piccola ho sempre adorato cantare ma ho iniziato a studiare e fare musica durante il liceo. Alla fine delle superiori, cercando di capire quale fosse la strada giusta per me, ho letto il programma di studi della mia università e ho capito che era esattamente il percorso che mi sarebbe piaciuto intraprendere. Scrivere canzoni mi ha sempre dato un’ampia via di espressione emotiva. Cercare di rendere la musica una professione, nonostante le difficolta, è una fonte di grande ispirazione a livello personale e creativo”.

Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato nella tua crescita artistica?

“Da piccola ero appassionatissima di musica italiana anni 60/70 che ascoltavo con mia mamma, sapevo a memoria tutte le canzoni di Mina e Raffaella Carrà. Più tardi ho iniziato ad ascoltare musica Blues e Soul e sono stata affascinata, in particolare, da grandi artiste come Etta James e Nina Simone. Nel quotidiano ascolto artisti contemporanei di New Soul and RnB specialmente della scena musicale britannica, come le incredibili Jorja Smith, Olivia Dean e Pip Millet”.

⁃ “By the river” è il tuo primo singolo. Come è nato il brano? Di chi o cosa parla?

“‘By The River’ parla di un luogo simbolico, in questo caso un fiume, che suscita ricordi e dove uno può riflettere e rivivere momenti come se non ci fosse distanza tra passato e presente. Il brano è un dialogo interiore e simultaneamente una conversazione con una persona che non è presente ad ascoltare. È in un certo senso come una telefonata con nessuno dall’altra parte del telefono o una lettera mai mandata. Il brano è nato da questo senso di nostalgia e di percezione del presente con distacco”.

Cosa rappresenta per te Berlino a livello musicale?

“Berlino è molto interessante ed è di per sé, una città di forti contrasti, da cui mi sento sempre ispirata. Nonostante la scena musicale sia dominata dalla musica elettronica, è molto ricca a livello creativo ed è garantito incontrare artisti e musicisti di vari generi. Questo scambio artistico ha di sicuro influenzato la mia crescita personale e mi dà la sensazione che ci sia spazio per raccontare ed esplorare la mia narrativa personale. Uno degli aspetti più importanti per me al momento è anche riuscire ad avere un senso di comunità e safe space,  in questo Berlino mi ha di sicuro aiutata”.

⁃ Se potessi domani scegliere un artista con la quale duettare, chi chiameresti per primo e perché?

“Sarebbe di sicuro Maro, artista portoghese di cui ho ascoltato per la prima volta il brano “Saudade, saudade” nel 2022. È stato un po’ amore a primo ascolto, la sua voce e il suo songwriting penetrano subito ad un livello emotivo. Come artista mi sembra abbia una genuinità e profondità che è sempre più raro trovare”.

⁃ Scrivi da sola i tuoi pezzi?

“Sì! il processo di scrivere brani è uno dei momenti più affascinanti e appaganti per me. La creazione di un pezzo musicale è come una metamorfosi che porta a galla emozioni da cui, a volte, io stessa sono sorpresa. Essere da sola anche proprio a livello pratico è anche una specie di necessità di lasciare andare la razionalità. Tuttavia, mi sto aprendo sempre di più alle opportunità di collaborare con altri artisti, un processo altrettanto interessante”.

C’è un momento della giornata o qualcosa in particolare che ti ispira a scrivere il testo di un brano?

“La mia maggiore fonte di ispirazione sono l’osservazione e la riflessione. Mi considero una persona molto visiva e connetto spesso luoghi e scene con la musica. Infatti, spesso mentre scrivo un pezzo ho immagini molto chiare e un po’ cinematografiche che si sovrappongono alla musica. Come momento della giornata assolutamente la notte, soprattutto per scrivere testi, perché si crea questa illusione di tempo indefinita”.

⁃ Progetti musicali futuri?

“Al momento stiamo lavorando al mix e mastering di alcuni dei miei futuri singoli che spero di pubblicare presto. Nel frattempo, però non perdo occasione di scrivere qualche nuova canzone e di dedicarmi a qualche collaborazione. Non vedo l’ora di condividere i nuovi pezzi e di vedere come si evolveranno questi progetti!”

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