THE RE’VOLVER INTERVIEW: intervista con Miele, la “nuova proposta” di Sanremo 2016.
Lascia un commento12 aprile 2016 di Fabrizio Re'Volver Daquino
“Sono Miele, mi piace il Rock. Sono Miele e sono Siciliana. Sono Miele e faccio Rock alla Siciliana.”
È così che ama definirsi sui suoi profili social ed è così che voglio presentarvela anche io.
Miele, nata a Caltanissetta in Sicilia il 13 Maggio 1989, si è fatta conoscere recentemente dal pubblico italiano gareggiando nella categoria “Nuove Proposte” nell’ultima edizione del Festival di Sanremo 2016.
Molti, sicuramente, la ricorderanno per via del “momento imbarazzante” che l’ha vista protagonista, insieme a Francesco Gabbani, di un’errata proclamazione del vincitore nel ballottaggio tra i due cantanti. In un primo momento, infatti, Miele fu proclamata da Carlo Conti vincitrice del televoto con il suo brano in gara “Mentre ti Parlo“, ma solo in seguito, durante la diretta, fu dichiarato un errore dalla sala stampa nei conteggi dei voti. Infatti il favorito al ballottaggio risultò Francesco Gabbani con il brano “Amen” (vincitore, poi, della categoria Giovani 2016).
Tuttavia, “l’incidente” fece si che Miele ottenesse maggiore visibilità dai social media, oltre alla possibilità di poter ricantare il suo brano nella puntata finale del festival.
Di recente ha pubblicato il suo primo EP dal titolo “Occhi” disponibile su iTunes e Spotify.
Ecco l’intervista esclusiva per The Re’Volver Blog:
– Ciao Miele e benvenuta a The Re’Volver Blog!
“Ciao e grazie!”
– Il tuo primo EP “Occhi” racchiude un ottimo mix di generi musicali che variano dal blues al rock: quale artista in particolare ti ha ispirato per questo disco?
“É difficile ispirarsi a qualcuno quando si prova per la prima volta a fare un disco.
Devo dire che il risultato di quell’album è dovuto a un ottimo lavoro di squadra , dato dalla Band e da chi poi ha prodotto il disco.
Penso che i miei ascolti incosciamente abbiano influenzato delle scelte.
Adoro in assoluto Janis Joplin e Tom Waits.”
– Chi è che “vorresti amare di meno” quando canti “Mentre ti parlo”?
“Il mio papá, ma è bello sapere che non si puó…”
– Il tuo nome d’arte potrebbe ingannare chiunque non abbia ancora ascoltato la tua musica. Nel disco sei molto più aggressiva di quello che mostri con la tua immagine. Usi la musica come mezzo di sfogo?
“Il mio nome presenta due caratteristiche, il miele è sia dolce che denso, un po’ come me che nella vita di ogni giorno sono abbastanza timida, mentre il mio approccio musicale è decisamente più forte e “appiccicoso”.
La musica mi aiuta a dire quello che “non si puó dire”…”
– Adesso puoi dircelo liberamente: quanti ne avresti mandati a quel paese in sala stampa durante quella famosa serata del Festival?
“Manderei a quel paese chi non svolge il proprio mestiere con passione!”
– Diciamo che, comunque, la differenza di voti tra te e Gabbani era veramente minima. Se fosse stato solo per il voto del pubblico non pensi che saresti arrivata almeno in finale?
“Si, e penso inoltre che lo scontro diretto presenti questa grandissima pecca.”
– Ci sono delle date dove ti esibirai prossimamente?
“Si, e a breve verranno comunicate attraverso i Social… Non vedo l’ora!”
– [Domanda da un fan]
Teresa Grande da Solarino (SR) scrive: “La nostra epoca è caratterizzata da talent show dove le giovani promesse vengono montate dalle case discografiche e dalle stesse trasmissioni, divenendo subito dei divi. Raggiungere un proprio stile e una propria identità quanto è importante per un cantautore?”
“Ciao Teresa,
Hai fatto una bella domanda e soprattutto nella tua domanda è presente giá la risposta che utilizzo solitamente.
Bisogna assolutamente avere un’identitá o comunque ricercarla e capire cosa si vuole dalla musica .
I talent sono un’ottima vetrina, ma consiglierei a chi intraprende questa strada di capire il prima possibile cosa vuole dalla musica, se il successo o la sostanza.”
– Grazie per essere stata qui a raccontarci la tua esperienza! In bocca al lupo per il futuro e a presto!
“Grazie a te, a presto!”