Ed Sheeran domina la scena pop ma “Divide” critica e pubblico (di F. Pugliese)
Lascia un commento22 marzo 2017 di Francesca Pugliese
Ed Sheeran ha coniato una delle formule pop più redditizie e fortunate dell’ultimo decennio. In pochi anni e con soli tre album all’attivo, il cantautore britannico ha imposto la sua immagine e il suo stile nel panorama della musica mondiale, vendendo milioni di dischi e facendone vendere altrettanti a chi lo ha scelto come scrittore e/o produttore di brani.
Il talento di questo ragazzo è innegabile. Così come la sua capacità di gestire una marea umana che lo va ad ascoltare ogni volta ai concerti, con l’unico supporto di una chitarra acustica e una pedaliera. Lui è la star, la band e gli effetti speciali. E ne è consapevole.
Già nel 2014, in un’intervista a Repubblica, le sue parole trasmettevano sicurezza riguardo al ruolo che ricopre (ieri e oggi) nel mondo della musica. Piace perché fa tutto da solo. Perché non si riconosce in un unico genere ma in più di uno. Le sue canzoni sono per tutti, o meglio, nei suoi album troverete sempre un brano che attirerà la vostra attenzione.
Per quanto mi riguarda, considero I See Fire, composta per i titoli di coda del film Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, una delle canzoni più belle di Ed Sheeran. A volte ho la sensazione che i suoi brani migliori siano quelli destinati ad altri progetti o altri artisti. Forse perché ritrovo una maggiore cura e attenzione ai dettagli, spesso dimenticata quando si cerca di rincorrere le vendite piuttosto che la qualità.
Sempre nell’intervista rilasciata a Repubblica, Ed Sheeran ha dichiarato:
“L’unica strada per un musicista è esercitarsi molto, suonare dal vivo, comporre tanto senza badare troppo alla perfezione.”
Una formula che ha utilizzato anche per ÷ Divide, la sua ultima fatica discografica, che ha venduto 1.789.000 di copie in tutto il mondo in soli 7 giorni. Un successo solo commerciale? Forse.
Da un lato ci sono gli elogi da parte di testate importanti come il New York Times e Rolling Stones, dall’altro le forti critiche di Pitchfork e The Guardian che smascherano il buonismo pop di Sheeran e ne denunciano la pianificazione commerciale. Ecco alcuni frammenti delle loro recensioni:
“Fragile saggezza e musica con poca fantasia”
“Che Sheeran sia una star che considera il miglior modo di avere un impatto commerciale con la sua musica non è certo la rivelazione del secolo (e neanche lo distingue dall’animo calcolatore dei suoi colleghi ai vertici dell’universo pop). […] Tuttavia un chiaro senso di trama dietro ogni verso, ogni strumento, ogni sentimento e cambiamento di umore nel terzo album di Sheeran sovrasta le perfette e ben confezionate nuove tracce.”
“Le oscillazioni dinamiche in Divide non sono solo irritanti. Ad ogni ciclo si perde un po’ di vita nell’album, finché non resta che della musica di sottofondo, banalità che entra da un orecchio e esce dall’altro.”
Anche i comuni mortali, ossia coloro che hanno acquistato l’album perché desiderosi di ascoltare la nuova musica di Sheeran, non si sono risparmiati. Su Metacritic si leggono più commenti negativi che positivi:
“Tragico. Generico. Noioso”, “Grande delusione”, “Sopravvalutato”
“Questo è uno degli album più fastidiosi che abbia mai sentito. Ed Sheeran è diventato praticamente uno degli artisti meno originali di questa generazione, creando canzoni solo per la radio, gettando nel cestino la sua possibilità di crescere come artista.”
Ascoltare ÷ Divide significa fare un viaggio nel pop più generalista che si possa temere da un album già apertamente pop. Dico questo senza dimenticare che i brani presenti nel disco toccano vari generi, dal rap al tropical house, ma finiscono per uniformarsi come se questa distinzione non esistesse. L’abilità di Sheeran sta nella capacità di confezionare testi senza imperfezioni. Melodie immediatamente riconoscibili, arrangiamenti calibrati alla perfezione in base al gusto contemporaneo del pubblico, ritornelli orecchiabili che ricorderemo per sempre, temo.
Tuttavia, da estimatrice della sua musica, mi chiedo chi sia realmente Ed Sheeran.
Mi rifiuto di credere che la forza che muove le sue canzoni sia unicamente governata da pub, ragazze senza un punto di vista, ancora pub e colline. Neanche Eraser, il brano più autobiografico dell’album, mi ha aiutato a conoscere l’uomo oltre che l’artista.
Ho deciso di aspettare il prossimo album per scoprirlo, convinta che ÷ Divide rimanga un ammirabile esercizio di stile di un cantautore che avrebbe l’esperienza e il talento necessario per fare molto di più.