“Cry” è il secondo disco della band di El Paso capitanata da Greg Gonzalez che arriva a due anni dal primo progetto che prendeva il titolo dal nome del gruppo, “Cigarettes After Sex“. E questa seconda prova, più che un secondo album, sembra essere la seconda parte di un’opera unica.

Si, perchè in “Cry” ritroviamo la stessa formula del suo predecessore. Sound minimal, mood cinematografico e atmosfere noir. Questo non vuol dire cadere in ripetitività, ma chi si aspettava qualcosa di diverso o innovativo potrebbe rimanerne deluso dall’ascolto. Se due anni fa i Cigarettes After Sex sono riusciti a conquistare pubblico e critica con recensioni positive grazie alla voce androgina e sussurrata di Greg e alla poetica dei suoi testi è stato grazie alla ventata di novità che il trio è riuscito a portare nel mercato discografico.

“Cry” è stato anticipato dall’uscita dei singoli, “Heavenly” e “Falling in love“, due brani semplici e romantici che non hanno certo la pretesa di voler conquistare le classifiche, ma solo di presentarci una nuova storia da raccontare. Infatti, è proprio il leader della band a spiegarci che il disco è stato concepito mentre si trovavano in vacanza in una villa di Maiorca: “Il suono di questo disco, per me, è strettamente legato al luogo in cui è nato. Sostanzialmente vedo questo album come un film. È stato girato in un posto splendido ed esotico, assembla tante situazioni e personaggi differenti, ma alla fine parla d’amore, bellezza e sessualità. È un racconto molto personale del significato che queste cose hanno per me”.

I Cigarettes After Sex continuano il loro percorso su una strada che già conoscono bene e dove si sentono a loro agio. E questo non ne fa di loro un punto debole, li rende solo consapevoli di dove vogliono andare.

⭐️⭐️⭐️ 3/5

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